Secondo la tradizione fu fondata da un nobile romano di nome Albo: da ALBANUS deriverebbe appunto la prima parte del toponimo (mentre l'omaggio a Sant'Alessandro, martire bergamasco, risale al 1863) ma la sua esistenza è documentata solo a partire dal X secolo (sono infatti del 962 e del 993 i più antichi documenti che la menzionano). Di fede guelfa, i suoi abitanti parteciparono ai conflitti medioevali tra i sostenitori degli interessi imperiali e i fautori del papato subendo diversi saccheggi e incendi fra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo. Come tutti i comuni della zona dal 1428 fu assoggettata alla repubblica di Venezia, di cui fu gran collaterale, prima di accedere alla porpora cardinalizia, il conte Girolamo Albani. Non pochi furono gli albanesi che nel XIX secolo diedero il loro contributo patriottico alle lotte risorgimentali contro l'invasore austriaco. Risale al XVIII secolo la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Cornelio e Cipriano, ultimata nel 1809; più antica la chiesetta di San Giorgio, edificata nel secolo XII sull'omonimo colle e più volte rimaneggiata, in particolare dopo un devastante uragano che nel 1873 ne divelse il campanile, non più ricostruito. Nell'architettura sacra spiccano anche il santuario della Madonna delle Rose, costruito dopo l'epidemia di colera del 1885 al posto di una preesistente cappelletta eretta nel XV sul luogo dell'apparizione della Madonna, mentre l'architettura civile è nobilitata dal neoclassico palazzo Salvi già Simoni, con dipinti del Guadagnini e del Carnelli, e da una casa del secolo XVIII costruita probabilmente sui resti di un castello medievale.