Citata come Lalio e Lagio in documenti del IX e XII secolo, deriva il toponimo dal nome LALLIUS di un membro di qualche famiglia romana, che ebbe nella zona estesi possedimenti. Secondo una tesi alquanto originale la denominazione deriverebbe, invece, dal termine ALEA da porre a sua volta in relazione al fatto che, durante la colonizzazione dei romani, la località sarebbe stata utilizzata dai bergamaschi per lo svolgimento di giochi. Con molta probabilità nel corso del Medioevo fu dotata di un castello, con funzioni di avamposto a difesa di Bergamo, da cui dipese, dal punto di vista sia religioso che amministrativo, fino al XII secolo. Ai tempi delle sanguinose lotte tra i guelfi e i ghibellini, al pari dei territori circostanti, fu più volte saccheggiata, venendo in gran parte distrutta da un incendio. Nel Quattrocento, durante gli scontri tra il Ducato Di Milano e la Repubblica Veneta, fu assalita e devastata dalle truppe milanesi, messe a disposizione dei Suardi, una potente famiglia bergamasca, che tentava di riconquistare la vicina città. Con il consolidarsi del dominio veneziano potette godere di un lungo periodo di tranquillità, registrando una progressiva crescita economica, legata soprattutto allo sviluppo dell'agricoltura, favorita dalla particolare fertilità dei terreni. L'edificio più interessante sotto il profilo storico-artistico è la chiesa di San Bernardino, del 1400, divenuta di lì a poco uno dei santuari più rinomati della zona; meta di pellegrinaggi e dichiarata monumento nazionale, ha l'interno completamente decorato da affreschi del XV-XVI secolo. La parrocchiale, in stile neo-lombardo, è stata edificata nella prima metà del Novecento.