Comune di Sarnico, Comuni a Sarnico (BG) - Lombardia in Festa
 

Lombardia in festa

Sagre, Fiere, Feste ed Eventi della regione Lombardia


| Altri
  
Comune di Sarnico

Comune di Sarnico

Sarnico (BG)
Categoria: Comuni
Contatti:

Comune di Sarnico
Via Roma 54
24067 - Sarnico (BG)

La scheda è stata inserita da: Eugenio redazione
Visite ricevute dalla scheda:...
Comune di Sarnico
Descrizione:
Nonostante non esistano documenti certi sulla nascita del toponimo, vi sono due teorie sull'origine del nome.
La prima ipotesi l'attribuisce ai Longobardi che tra il 568 ed il 570 conquistarono buona parte della Lombardia Orientale. E' bene precisare che il centro abitato di Sarnico esisteva già da quasi 2000 anni, ma non si hanno informazioni su denominazioni precedenti. Il nome attribuito dai Longobardi era Sarnon, che significa "Caprioletto", con l'avvento della lingua latina veniva modificato prima in Sarnus e poi in Sarnius. Successivamente subentrarono influenze da vari dialetti, uno su tutti il veneto, in un documento dell'862 il toponimo era mutato in Sarnega. Un altro documento risalente al 1081 riporta le voci Sarnego e Sarnicho, si ritiene che la caduta della lettera 'h' sia avvenuta nel medesimo periodo. La seconda ipotesi fa derivare il nome da Isar o Sarn che nel linguaggio reto-ladino significa "Fiume Palafittato". Quest'ipotesi è avvalorata dai resti palaffitticoli rinvenuti in prossimità del ponte.
Primi insediamenti La storia di Sarnico inizia in epoca molto remota, reperti ritrovati nel corso del XX° secolo sui monti intorno a Sarnico, fanno stimare la comparsa dell'uomo nelle nostre zone intorno al 5000 a.C. Si tratta del cosidetto Homo Orobicus di cui gli studiosi non hanno ancora certezze, ma solo indizi che li spingono a cercare ancor più. Le prime prove di insediamento furono trovate nei rinvenimenti palafitticoli del 1939 risalenti all'età del bronzo (3500-1200 a.C.). I primi abitanti furono i Liguri, successivamente si insediarono i Camuni, popolo di razza Euganea spinto verso nord dalle invasioni di Etruschi e Galli. Nel 500 a.C. circa arrivarono gli Etruschi, popolo di civiltà evoluta che portò la conoscenza del ferro con l'attività estrattiva e di lavorazione. Nel Monte Bronzone (alle spalle di Sarnico) ne iniziò l'estrazione che avviò un florido commercio.
In questo periodo si susseguirono le incursioni barbariche che nel 550 a.C arrivarono al nostro capoluogo. I Barbari lo rasero al suolo e lo ricostruirono coniando il nome di "Berghem" o "Bergheim".
Periodo Romano Nel III° Sec a.C. la nostra zona era popolata da discendenti dei Galli. Con l'arrivo dei romani vennero imposti nuovi valori, nuove leggi ed un nuovo ordinamento senza che vi fosse un inserimento di popolazione romana in loco. Queste novità furono difficilmente digerite dalle popolazioni Camune e Sebine che si opposero per secoli, solo nel 14 d.C. l'imperatore Tibertio Nerone riuscì a debellare i ribelli. I romani svilupparono nuove vie di comunicazione che collegavano Sarnico sia a Bergamo che a Brescia, questo ne favorì lo sviluppo commerciale e per via della grossa richiesta di armi da parte dei romani, le cave di ferro e le fucine si ingrandirono sempre più. Sarnico era posta sul confine tra due regioni Augustee, il suo territorio faceva parte della "Regio XI Transpadana", mentre oltre il lago iniziava la "Regio X Venetia et Histria". La municipalità di Bergamo era suddivisa in "Pagus", Sarnico faceva parte del Pagus Calipio. Per i romani la nostra zona era una località di villeggiatura, i centri principali erano Predore ed Iseo dove son stati rinvenuti i ruderi di ville e templi d'epoca romana.
Con l'editto di Costantino del 313 si instaurava la libertà di culto.
La cristianizzazione del Sebino si attribuisce a San Vigilio Vescovo che a cavallo del IV e V secolo intraprese un'ampia opera di evangelizzazione sui territori a lui subordinati. Le zone dei monti sebini ed alcune parti della valle Camonica furono però isolate dall'influenza del Cristianesimo e restarono Pagane fino all'epoca di Carlo Magno.
Le invasioni barbariche Durante il V secolo vi furono ripetute incursioni dei barbari che costrinsero gli abitanti della Valle a migrare sui monti. La valle di Adrara fu asilo sicuro per gli abitanti della Valcalepio, le incursioni barbare lì non arrivarono. Dal 568 al 774 si instaurò un dominio stabile, il Regno dei Longobardi. Fù in questo periodo che sul Sebino vennero fondati i centri di Lovere, Sarnico e Sale Marasino. In un documento dell'862 si trova un progenitore del toponimo 'Sarnico' ossia 'Sarnega'. In questo documento Lodovico II confermava il diritto di pesca nel Sebino attribuito alle Monache di Santa Giulia in Brescia. Tale attribuzione (pescherie de Sarnega) fù fatta nel 770 dal re longobardo Desiderio per ringraziare le monache delle cure prestate alla figlia Ermengarda che in seguito sarebbe divenuta la moglie di Carlo Magno.
Il Sacro Romano impero Ai Longobardi successe il dominio dei Franchi capitanati da Carlo Magno. Fù in questo periodo che furono debellate le ultime comunità pagane rimaste sul Sebino ed il potere temporale della chiesa giunse alla sua massima forza. Iniziò a diffondersi una nuova struttura economica e politica: il Feudalesimo. Gran parte del territorio bergamasco fù donato al Vescovo di Bergamo, in un documento del 912 è riportato che il Vescovo concesse il feudo della Val Calepio ai Conti Martinengo. Con la caduta dell'impero Carolingio alla fine del IX secolo, si entrò in un periodo di invasioni, contese e razzie. A Sarnico sostarono anche i Saraceni, la zona dove si accamparono venne chiamata "Nigrignano" (ora rinominata in Madonna). Questo portò i paesi a necessitare di fortificazioni per difendersi. Si ritiene che il castello di Sarnico sia stato costruito nel 906, ma nel 970 i Ghisalbertini, allora feudatari, eressero le fortificazioni del centro urbano. Nel 1081 un conge Ghisalberto IV donò ai benedettini di Cluny una parte dei suoi territori in località Negrignano per permettere l'edificazione di un monastero clunyacense.
I Comuni Nonostante dall'XI secolo iniziarono ad affermarsi i Comuni, Bergamo ed il Sebino restarono isolati da questo fenomeno. Nel 1110 Bergamo si Costituì a Comune, Sarnico acquisì il diritto di divenire Comune solo nel 1122 quando i Conti Martinengo cedettero al comune di Bergamo i territori dei castelli di Calepio, Credaro e Sarnico. Sarnico non era pienamente indipendente, dipendeva per leggi e giustizia dal Comune di Bergamo. Da un documento del 1120, Sarnico possedeva tre chiese: la parrocchiale di San Martino, la chiesa di Santo stefano (ex biblioteca) e Santa Maria presso il convento Clunyacense. Nel 1154 Federico I di Hohenstaufen detto Barbarossa, imperatore del Sacro Romani Impero tentò di restaurare l'influenza imperiale nell'Italia settentrionale e con la Dieta di Roncaglia (1158) ne reclamò il controllo diretto abolendo le autonomie dei Comuni. Nel 1167 per fronteggiare il Barbarossa si creò un raggruppamento di Comuni chiamato Lega Lombarda che nel 1183 con la pace di Costanza ottenne il ripristino delle autonomie comunali accettando di restare fedeli all'Impero.
Rientrati in possesso dei propri castelli, i Conti Martinengo donarono a Brescia alcune proprietà site in Sarnico. Questo fece insorgere Bergamo che in Sarnico aveva un punto strategico per controllare il proprio confine orientale. Bergamo si alleò con Cremona, Piacenza, Lodi e Torona e sfidarono Brescia, quest'ultima sostenuta da Milano. L'epilogo degli scontri si ebbe il 7 luglio 1191 con la battaglia di Rudiano, ribattezzata della Malamorte in cui Brescia riuscì a sconfiggere Bergamo e Cremona nonostante gli alleati Milanesi arrivarono solo dopo la conclusione degli scontri. Nel 1192 Enrico VI sancì la pace affidando a Brescia i castelli Camuni di Qualino, Volpino e Ceratello ed a Bergamo furono restituiti i territori di Sarnico e Calepio. Nel 1222 Sarnico con Calepio, Tagliuno e Grumello furono subordinate direttamente alla giurisdizione del Comune di Bergamo.
A cavallo tra il 1222 e l'anno seguente vi fù una serie di violenti terremoti con epicentro nel bresciano, si contarono oltre 10.000 vittime. Tra il 1230 ed il 1233 il Comune di Bergamo si organizzò in Quadre corrispondenti alle quattro porte della città, la Contrada Calepio faceva capo alla Porta di Sant'Andrea.
Guelfi e Ghibellini Seguì un periodo in cui paesi limintrofi furono contrapposti in scontri continui per via del loro schieramento verso l'imperatore o la Chiesa. Sarnico era un comune Ghibellino circondato da centri guelfi. In questo periodo (1347) venne costruito il corso del canale navigabile Fusia che collegava Paratico a Palazzolo sull'Oglio. Appoggiando i ghibellini, Matteo Visconti nel 1315 estese il proprio dominio su Bergamo e provincia. Nel 1369 a Sarnico venne posto un blocco commerciale per non permettere che frumento e biade giungessero ai paesi quelfi di Calipio, Predore, Tavernola ed Adrara, inducendoli così a riconoscere il dominio ghibellino per non morir di fame. Nel 1391 i ghibellini di sarnico fiancheggiati dai ghibellini condotti da Cristoforo da Iseo tentarono di distruggere la guelfa Adrara. L'anno seguente Sarnico fù assalita dai guelfi di Tuzzano Rota che vennero respinti.
Nel 1393 i guelfi di Brescia tentarono di varcare l'Oglio ed in una sanguinosa battaglia furono respinti. Nello stesso anno i ghibellini di Sarnico andarono a rubare le olive a Predore e furono vittime di un agguato. Nel 1404 i guelfi di Predore attaccarono il castello di Sarnico senza successo, la vendetta arrivò qualche mese dopo quando il castello di Predore fù distrutto. Nel 1407 Pandolfo Malatesta estese il proprio dominio fino a Sarnico a scapito dei Visconti di Bergamo, dominio che durò ben poco. La famiglia Visconti aveva accolto nella famiglia il grande condottiero Francesco Bussone detto Carmagnola (dal suo paese natio) che nel 1418 riconquistò i loro possedimenti fino al lago e l'anno successivo Capitolò anche la città di Bergamo.
La Serenissima L'avvento della Serenissima non ebbe un prologo facile, vi furono infatti una serie di avvicendamenti in pochi anni, vediamoli in dettaglio.
Con l'intercessione dei conti Calipio, nel 1426 i territori dell'omonima Valle chiesero ed ottennero il passaggio sotto la Serenissima a fronte di vantaggi commerciali. L'anno successivo il Duca di Milano mandò il proprio esercito che riconquistò la Valle con Sarnico ed impiccò il conte Stefano Calipio. Su richiesta di Trussardo Calipio, la Serenissima riconquista il territorio, ma solo per qualche mese, l'anno successivo il Duca di Milano ordina al suo accampamento di Palazzolo di riprendere l'intera Valle ed altri membri della famiglia Calipio furono uccisi. Tre mesi dopo Venezia rioccupò i territori e la Pace di Ferrara sancì il passaggio definitivo di Bergamo e Brescia alla Serenissima. I Conti Calipio furono ricompensati per le gravi perdite con l'investitura di feudo di tutta la valle.
Nel 1437 l'esenzione dai tributi concessa da Venezia fece rifiorire l'attività economica. In quell'anno vi fù una nuova invasione dei Visconti che razziarono e distrussero la provincia di Bergamo, ma grazie all'intervento dell'esercito del Doge non riuscitono a prendere la città. Seguirono molti altri avvicendamenti fino ad arrivare alla Pace di Lodi che nel 1454 ristabilì il dominio di Venezia sul bergamasco. Nel 1459 Sarnico si isolò per non permettere che la peste si diffondesse nel centro abitato: di notte le porte venivano chiuse e le chiavi venivano nascoste. Nel 1508 Papa Giulio II organizzò la Lega dei Cambrai con l'appoggio di Francia e Spagna. L'anno seguente Venezia fu sconfitta ad Agnadello, Sarnico e la Valle furono occupate dalle nuove truppe che devastarono la zona. Nel 1512 i valligiani con l'aiuto dei veneti scacciarono gli invasori e permetterono il reinsediarsi della Serenissima. Seguì l'occupazione spagnola del 1513 finchè col Trattato di Noyon la provincia di Bergamo venne riassegnata a Venezia.
Nel 1521 l'Esercito Papalino si unì a quello dei Lanzichenecchi oltre l'Oglio, questi ultimi trovando resistenza a Sarnico durante la loro discesa, rasero al suolo il castello e distrussero il resto del paese. Dopo lo sfaldamento dell'alleanza tra il Papa e Carlo Vº, con la Pace delle due Dame nel 1529 la Val Calipio tornò a Venezia definitivamente fino alla caduta della Repubblica Serenissima avvenuta nel 1797. Nel 1564 Sarnico contava 850 abitanti. in quell'anno risale la richiesta di poter disporre di Libero Mercato, diritto concesso da Venezia nel 1566. In questo periodo dilaga la delinquenza con Signorotti e Bravi che schiacciavano la pololazione con soprusi e barbarie anche perchè la valle era governata in modo brutale con leggi dei Conti Calipio.
Il 1545 è ricordato per la strage avvenuta nella chiesa Parrocchiale. Nel 1628-29 vi fù una grave carestia a cui fece seguito la Peste nell'anno successivo. A Sarnico il contagio fù limitato, ma nel 1633 il contagio irruppe nella comunità quando una famiglia di Paratico effettuò l'importazione di mobili infetti da Lovere. Furono subito adottate precauzioni per limitare il contagio e queste ebbero successo. Il Lazzaretto posto ad Ovest del centro abitato (Lazzarini) fù costituito in questo periodo. Nel 1667 la Famiglia Albricci di Sarnico acquistò da una Venezia in crisi economica il Titolo Nobiliare. Era una famiglia molto in vista a Sarnico, da essa vennero cinque discendenze di parroci. All'inizio del XVIII Secolo la Serenissima era sempre più debole e si dichiarò neutrale rispetto agli scontri che stavano avvenendo in Europa. Questo permise l'accesso degli eserciti stranieri sul proprio territorio.
La politica conservatrice di Venezia chiusa ai principi illumisti e impositrice di dazi sempre più alti sull'olio, portò nel 1794 all'insurrezione di Sarnico che venne arginata dai veneziani. A seguito dei tumulti, Venezia inviò Agenzi Daziari per bloccare il contrabbando di olio dal comune di Calcio che si trovava al di fuori dalla Serenissima e quindi esente da dazi sulla produzione. La folla tentò il linciaggio ed abbattè l'insegna di San Marco posta nell'attuale Piazza Umberto I°. Seguirono arresti e condanni per i rivoltosi. Il 13 maggio 1797 il Conte Ottolini, ultimo rettore della Serenissima, fuggì da Bergamo, ne seguì l'instaurazione della Repubblica 'Autonoma' bergamasca.
Napoleone Il 18 aprile 1797 col Trattato di Leoben Francia ed Austria si spartirono i terriori contesi: il Veneto andò agli austriaci mentre Bergamo e Brescia confluirono nella Francia.
Il 9 luglio la Repubblica bergamasca venne incorporata nella Ia repubblica Cisalpina prendendo il nome di Dipartimento del Serio che a sua volta era diviso in Cantoni. Sarnico contava 1200 abitanti ed era capoluogo del II° distretto (Cantone Valcalepio).
Da questo nuovo dominio ne scaturì il debellamento feudale ed il rafforzamento della borghesia terriera. Nell'ex chiesa di Santo Stefano venne istituito un circolo costituzionale per diffondere al popolo la conoscenza del nuovo ordinamento francese anti clericale.
Nel 1799 l'esercito Austro-Russo invase la Repubblica cisalpina, ma nonostante fossero stati accolti positivamente, effettuarono saccheggi e tormentarono la popolazione. Nel 1800 Napoleone riconquista la Lombardia ed instaura la IIa Repubblica Cisalpina che durerà fino al 1802 quando venne procalmata la Repubblica Italiana presieduta da Napoleone. Col Congresso di Vienna del 1815 e la contemporanea disfatta di Napoleone a Waterloo, la Lombardia passò all'Austria. L'anno successivo Bergamo venne divisa in 18 distretti, Sarnico era capoluogo di Pretura per il IXº distretto. Gli austriaci erano tendenzialmente accettati nonostante la tirannide, opposizioni si levavano da nobili ed intellettuali che iniziatono a sviluppare un sentimento nazionalista. Il ponte di Legno risale al 1917.
Nel 1848 con le cinque giornate di Milano vi fù un breve periodo di libertà a cui fece seguito il repentino ritorno degli austriaci. Nel 1859 Cavour alleatosi con Napoleone III° riuscì a cacciare gli Austriaci liberando la Lombardia. Il 7 giugno la Colonna Garibaldi entra in Bergamo senza ottenere opposizione (gli austriaci si erano ritirati verso Treviglio).
Regno d'Italia Nel 1861 si forma il Regno d'Italia e la Valle Camonica venne tolta a Bergamo per esser data a Brescia. Nel 1862 a Sarnico avvenne un importante fatto storico, i cosidetti Fatti di Sarnico. Questi consistettero in un tentativo garibaldino di invadere il Trentino, ma il Governo Italiano dovette bloccarlo su pressione di Austria e Francia. Il 14 maggio furono arrestati 99 volontari dell'impresa, a quel tempo Sarnico contava 1830 abitanti.
Il 1875 segnò la fine del commercio sul canale Fusia, in quell'anno venne infatti inaugurata la linea ferroviaria Paratico - Palazzolo sull'Oglio. Nel 1889 venne costruito il primo ponte in ferro che collegava Sarnico a Paratico. Tra il 1902 ed il 1920 un Tram collegava Sarnico a Bergamo via Trescore. La sua dismissione fù legata all'ampio sviluppo di strade e veicoli che avvenne in quel periodo.


Vuoi far comparire la tua azienda all'interno di questo portale !? è GRATUITO e senza impegno!!!


Ultimi eventi inseriti
Approfondimenti
Prenotare viaggi studio: in Lombardia i...
In Lombardia la formazione dei figli è un investimento a...
In Lombardia, la formazione e l'educazione dei giovani supera nell'interesse la semplice...
5 città vicino a Milano in cui...
A poca distanza si trovano tantissime altre scelte da...
Milano è una città scelta da tantissimi per viverci: studio, opportunità di lavoro, possibilità...
Alcuni consigli utili per giocare al...
Nascondi i tuoi averi. Trova il gioco giusto
Si può dire tanto sul gioco del poker, probabilmente hai cercato di migliorare le tue strategie di...


 
Ultimi Redazionali
Senigallia: Un connubio perfetto tra...
Destinazione unica dove la cucina di chef rinomati incontra...
 Quando arriva il momento di scegliere la meta delle nostre vacanze, è sempre difficile...
Eventi e serate nel tempo libero: i...
La Lombardia si è aggiudicata la Medaglia d’oro nella...
Famosa per rappresentare in Italia il mercato internazionale e la dinamicità dei tempi moderni, la...
Come vivere piu a lungo e sentirsi...
Nutrirsi secondo il libro del Premio Nobel Linus Pauling
Come nutrirsi e stare in forma richiede una buona qualita e quantita d'informazione, ed oltre ad...
Il meteo oggi in Lombardia
Meteo Lombardia