Abitata fin da tempi antichi, come testimoniato dall'esistenza nella zona di alcune casine fortificate di origine gallica, potrebbe essere sorta lungo la strada romana, che collegava Bergamo con altre città lombarde. Chiamata Pontia in un documento del secolo XI e Pontìta fino al 1882, deriva il toponimo da "appuntita", con probabile riferimento alla forma di un appezzamento di terreno. La sua storia si identifica con quella della locale abbazia cluniacense di San Giacomo, fondata nel 1076 da Sant'Alberto da Pezzate e divenuta uno dei principali centri economico-sociali della zona. È nota soprattutto per il famoso giuramento che il 7 aprile 1167 vi pronunciarono i delegati della prima Lega Lombarda, per contrastare l'avanzata dell'imperatore Federico Barbarossa. Nella seconda metà del XIV secolo fu devastata dalle truppe di Bernabò Visconti, che volle vendicare l'uccisione del figlio Ambrogio per mano dei guelfi. La ricostruzione avvenne solo grazie ai veneziani, sotto il cui dominio passò nel corso del Quattrocento. Nel 1798 i vertici della Repubblica Cisalpina decretarono la soppressione del monastero, con grave danno per l'economia locale, basata in gran parte sulla struttura produttiva del cenobio, che solo agli inizi del 1900, dopo il degrado del XIX secolo, ritornò in possesso dei benedettini, artefici di una grande opera di recupero dell'antico impianto. Tra le testimonianze storico-architettoniche, oltre ai resti di una poderosa torre del XIII secolo, spicca la basilica di San Giacomo, con l'annesso monastero, contente pregevoli opere d'arte di ogni tempo; di un certo interesse è anche la parrocchiale di Roncallo Gaggio.